Il 3 aprile scorso, come riportato da alcuni organi di stampa locali, la Liguria ha messo al bando la ricetta cartacea e ha dato il via alla definitiva entrata in scena della ricetta elettronica o dematerializzata.
La ricetta elettronica è disciplinata nel nostro Paese dal Decreto interminesteriale del 2 novembre 2011. Ha oramai raggiunto una vasta diffusione poiché consente l’accesso facilitato dei cittadini alle prestazioni farmaceutiche e ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale. Le regioni hanno aderito progressivamente e attuato l’implementazione in modo graduale alla transizione e all’abbandono del cartaceo.
Le caratteristiche della ricetta elettronica o dematerializzata
La ricetta medica dematerializzata è un documento che contiene tutte le informazioni relative alla prescrizione di un farmaco o di una prestazione sanitaria che viene trasmesso in forma telematica direttamente alla farmacia o alla struttura sanitaria di riferimento.
L’obiettivo della ricetta elettronica è quello di semplificare la gestione delle prescrizioni e di garantire maggiore sicurezza e tracciabilità dei farmaci e delle prestazioni sanitarie prescritte, oltre alla circolarità delle prescrizioni farmaceutiche in regime convenzionale sull’intero territorio nazionale.
Secondo il Ministero della Salute: «La digitalizzazione delle prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale consente anche di attivare strumenti di controllo, sia in termini di verifiche preventive all’erogazione che di rendicontazione da parte degli stessi erogatori».
Consente inoltre di ridurre il rischio di errori e di aumentare la generale efficienza del sistema.
In sintesi i vantaggi della ricetta dematerializzata sono:
- semplificazione
- circolarità
- risparmio di tempo
- risparmio di carta
- riduzione degli errori
- verifica preventiva
- automatismi nella rendicontazione.
Vantaggi per gli utenti e per i distributori di farmaci
Nonostante i vantaggi offerti dalla ricetta elettronica, la sua implementazione ha comportato alcune difficoltà, soprattutto per i medici e per i farmacisti che dovevano adattarsi a nuovi strumenti e procedure.
Inoltre, in alcune aree del paese, soprattutto in quelle meno sviluppate dal punto di vista tecnologico, si sono registrati problemi di connessione e di accesso alla rete internet, che hanno reso più difficoltosa la gestione delle prescrizioni.
In ogni caso, la ricetta elettronica o dematerializzata rappresenta un importante passo in avanti per il sistema sanitario italiano, che si sta gradualmente adeguando ai nuovi standard tecnologici e organizzativi richiesti dalla digitalizzazione dei processi sanitari e, si prevede che avrà un impatto molto positivo in termini di risparmio e riduzione di danni per l’ambiente. Tenendo conto dei numeri stimati, nella sola Liguria si sono contate nel 2022 più di 100 mila unità giornaliere.
La circolarità delle prescrizioni farmaceutiche grazie alla ricetta elettronica sembra in grado di avere un impatto finale, anche questo positivo, sui flussi finanziari dei distributori di farmaci.
Il Ministero riporta testualmente che: «la ricetta elettronica ha consentito, tra l’altro, di assicurare la circolarità delle prescrizioni farmaceutiche in regime convenzionale sull’intero territorio nazionale: un cittadino può recarsi in una farmacia di altra regione e ad avere diritto all’erogazione dei farmaci».
Questo significa che l’utente potrà avere la ricetta dal proprio medico e richiedere il farmaco in un’altra regione, alimentando, così indirettamente il lavoro dei distributori e i flussi finanziari che saranno stimolati dalla maggiore facilità di circolazione delle prescrizioni.