Il Governo ha dato, alcuni giorni fa, il via libera al decreto di delega sulle semplificazioni, che contiene alcune significative norme per il mondo farmaceutico con rilevanti ricadute in particolare sulla dispensazione di farmaci. Il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro 90 giorni e diventerà operativo con l’adozione dei provvedimenti esecutivi e di dettaglio.
La nota del Governo riassume i provvedimenti adottati in tema di salute, tra i quali:
La dematerializzazione e ripetibilità delle prescrizioni per i malati cronici ha un impatto diretto, oltre che sulla vita dei pazienti, anche sul quotidiano dei medici di famiglia e sui magazzini delle farmacie e dei distributori.
La pratica del “refill” dovrebbe diventare una realtà anche nel nostro Paese e consentire al farmacista di fornire un servizio più puntuale al paziente.
Come questo si tradurrà sotto il profilo puramente commerciale, sarà oggetto della creatività di chi si occupa del marketing verso il cliente finale, ma è facile immaginare che anche nel rapporto distributore intermedio – farmacista indipendente, questa novità offrirà l’opportunità di approntare servizi tesi a migliorare l’efficienza, ottimizzando le consegne e i relativi pagamenti.
Il deblistering, cioé la possibilità che i farmacisti preparino confezioni personalizzate sulla base delle prescrizioni del piano terapeutico (argomento di questo articolo), presenta inevitabili ricadute sul sistema di distribuzione.
In particolare, con l’entrata in vigore della Falsified Medicine Directive (la direttiva 2011/62 EU), norma tesa alla armonizzazione europea del sistema di tracciabilità dei farmaci, i distributori dovranno tener conto della facoltà dei farmacisti di ordinare stock che verranno confezionati nelle loro aziende.
Ad esempio serviranno scatole più grandi, bugiardini in numero sufficiente da inserire in ogni confezione, nuove normative sulla sicurezza degli ambienti di stoccaggio, controlli sulle scadenze, e molto altro ancora.
C’è solo da augurarsi che i vantaggi per i pazienti siano pari all’inevitabile aumento dei costi e che l’adozione dei nuovi standard sia coordinato su base nazionale, come non sembrano suggerire, le corse in avanti di alcune regioni.